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Bando Qualità dell’abitare: finanziati i progetti per San Pio e Santa Rita

All’esito della procedura avviata con il Decreto Interministeriale n. 395 del 16.9.2020 – Qualità dell’abitare – rivolta ai Comuni sede di Città metropolitane, risultano finanziati per 30 milioni di euro complessivi – i progetti “Made in San Pio” e “Santa Rita, il quartiere che abbraccia la cava”. 
I progetti redatti tra febbraio e marzo 2021 a seguito del confronto con le comunità locali, contengono 320 interventi di rigenerazione di ambiti urbani (160 per quartiere), specificamente individuati all’interno di una strategia definita, che attribuisce all’edilizia sociale un ruolo prioritario e mira a dare risposte coerenti ai bisogni espressi dai cittadini e dal partenariato locale attivato in fase di progettazione. 

Cinque sono le linee principali d’azione che guidano i programmi degli interventi a San Pio e Santa Rita:

a. riqualificazione, riorganizzazione e incremento del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale;

b. rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socio-economico e all’uso temporaneo;

c. miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali;

d. rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione;

e. individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.

Nell’ambito del Programma nazionale Qualità dell’abitare, il Comune di Bari è risultato vincitore anche con il progetto del cosiddetto “nodo verde”, che ha ricevuto un finanziamento di 100 milioni di euro. Si tratta del progetto di un primo stralcio del parco e della sottostante struttura di copertura del fascio dei binari, all’altezza della stazione centrale, redatto dal “Raggruppamento Baricentrale” guidato dall’architetto Massimiliano Fuksas.

Il progetto insiste su un’area urbana complessiva di circa 160.000 mq che include piazza Aldo Moro e tutto il fascio ferroviario compreso tra corso Italia e via Capruzzi sull’asse nord-sud e da corso Italia a via Eritrea sull’asse ovest- est. Facendo leva sulla progettazione della fase 1 del Masterplan di Baricentrale, con la creazione della nuova stazione e, soprattutto, della collina artificiale che scavalca i binari, il progetto si pone l’obiettivo di riconfigurare questa parte di città aumentandone la permeabilità sia in relazione alla quantità di nuovi spazi verdi (la collina) e alla riqualificazione di quelli esistenti (piazza Umberto), sia in termini di flussi e mobilità pedonale ciclabile, sia in termini di nuovi servizi da attivare all’interno del grande contenitore dell’ex Caserma Rossani.

 

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Costa Sud: finanziato il progetto del parco costiero

Nella sezione Piano strategico Grandi attrattori culturali del Recovery plan, approvato dal Consiglio dei ministri, è stato inserito ufficialmente il finanziamento di 75 milioni di euro per la realizzazione del Parco costiero della cultura, del turismo, dell’ambiente del Comune di Bari sulla costa sud che va da Torre Quetta a San Giorgio.

Si tratta di uno stralcio del più ampio progetto di riqualificazione della costa sud cittadina per cui il Comune ha prima bandito il concorso internazionale di idee “Bari Costasud” e successivamente affidato la pianificazione esecutiva dell’intervento ai soggetti vincitori.

In questo caso il Comune di Bari ha colto l’occasione offerta dalla misura nazionale per candidare il progetto del parco costiero (opera a totale realizzazione pubblica) per un importo di 75 milioni di euro.

All’interno della più vasta area denominata costa sud, attualmente segnata dal degrado e dalla scarsa fruizione collettiva, sorgerà un parco lineare costiero lungo 6 km che connetterà il lungomare monumentale novecentesco e le spiagge urbane con i quartieri collocati a est e a sud del nucleo urbano centrale (Japigia, Madonella, San Giorgio) configurandosi come il parco più rilevante, in termini di dimensioni e funzioni, dell’area metropolitana di Bari.

Nella strategia diversificata di rigenerazione della linea costiera comunale, lunga più di 40 km, questo terrà insieme un’importante azione di potenziamento del verde urbano (agricoltura costiera, aree naturalistiche, e nuove piantumazioni) e la presenza di funzioni urbane legate alla balneazione e al tempo libero.

L’intervento su costa sud ha come obiettivo l’ampliamento dell’offerta turistico-culturale all’interno di uno scenario che registra negli ultimi anni una domanda sempre crescente, potenziando l’impulso allo sviluppo economico legato agli usi costieri in una cornice di sostenibilità ambientale.

“Questo è forse il finanziamento più importante e consistente mai attribuito al Comune di Bari nella sua storia più recente – commenta il sindaco Antonio Decaro -. Non si tratta solo di un intervento strategico di rilevanza metropolitana, unico nel suo genere per dimensioni e impatti sul territorio, ma di un’opera che cambierà definitivamente l’immagine della città di Bari per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi.”

Le opere finanziate dal Recovery Plan dovrebbero essere terminate nel 2026.  

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San Pio e Santa Rita: ecco i progetti di rigenerazione

Questa mattina la giunta comunale ha approvato due delibere relative alle progettazioni realizzate per la riqualificazione strategica di due quartieri periferici, San Pio e Santa Rita, da candidare al “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”, per un importo di 15.000.000 di euro ciascuno.

I due programmi di rigenerazione urbana, “Made in San Pio” e “Santa Rita, il quartiere che abbraccia la cava”, contengono 320 interventi di rigenerazione di ambiti urbani specificamente individuati all’interno di una strategia definita, che attribuisce all’edilizia sociale un ruolo prioritario e mira a dare risposte coerenti ai bisogni espressi dai cittadini e dal partenariato locale attivato in fase di progettazione.

Sono cinque le linee principali d’azione che guidano entrambi i programmi:

  1. riqualificazione, riorganizzazione e incremento del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale;
  2. rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socio-economico e all’uso temporaneo;
  3. miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali;
  4. rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione;
  5. individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.

Made in San Pio

La proposta è orientata a sovvertire lo stigma della condizione di isolamento del quartiere per enfatizzarne il carattere distintivo, in termini di produzione endogena di tipo artistico, culturale, artigianale (Made in San Pio) che possa stimolare un riscatto, una reazione attraverso le energie giovanili e i linguaggi della musica, della stampa tipografica, del cinema, dello sport, dell’artigianato meccanico e dell’arte pubblica.

La strategia di intervento prevede la riqualificazione energetica dell’insediamento residenziale e delle corti, la qualificazione dello spazio pubblico su presupposti ecologici con la demolizione totale della struttura del vecchio mercato e una migliore permeabilità tra San Pio e Torricella, il ridisegno di piazzetta Eleonora e la creazione di nuovi presidi socio-culturali e sportivi rivolti ai giovani e alle famiglie, quali una rock academy, una foresteria per residenze artistiche, una serigrafia sociale, un centro sportivo, una ciclofficina, tra il secondo piano dell’Accademia del Cinema e l’immobile pubblico ex CNIPA attualmente inutilizzato.

Nell’ottica di rafforzare l’indirizzo di visione, in fase di co-progettazione della candidatura, è stata coinvolta la comunità locale, tra cui il Municipio V, la Rete Civica Santo Spirito-San Pio-Torricella, la coop. soc. GET, l’associazione Ragazzi di San Pio, la parrocchia Natività di Nostro Signore, l’Istituto Comprensivo Gabelli, il Centro servizi per le famiglie e l’associazione FRATRES, con cui il Comune di Bari ha sottoscritto un protocollo di collaborazione per le fasi successive, qualora la candidatura venga ammessa a finanziamento.

L’importo stimato per supportare i costi del programma è di 15 milioni di euro.

Santa Rita, il quartiere che abbraccia la cava

La visione di progetto mira a enfatizzare la dimensione eccezionale del paesaggio naturalistico e agricolo in cui il quartiere è immerso ma che vive come un elemento di confine, di separazione dalla città.

L’idea è quella di trasformare Santa Rita in un quartiere verde, dove si vive bene, con una buona qualità dell’aria, a misura di famiglie e di bambini, riorganizzato su principi ecologici e di qualità architettonica, rafforzato nella dotazione di servizi educativi e culturali.

La proposta prevede una serie di interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio residenziale e di abbattimento delle barriere architettoniche, di ridisegno e valorizzazione dello spazio pubblico, di potenziamento della mobilità dolce e ciclabile, di demolizione della piastra e riconversione dell’area dell’ex mercato di via Cascia in parco pubblico attrezzato per giovani e famiglie.

Inoltre, sul quartiere, è prevista la realizzazione di un nuovo asilo nido per 60 bambini a vocazione ecologica, con ampi spazi coperti e scoperti e un centro di educazione ambientale, a ridosso della Cava di Maso, concepito come una casa della partecipazione per la comunità locale, spazio espositivo ed educativo, dotato di biblioteca specializzata, auditorium pubblico e visitor centre per curiosi, studenti e turisti che vorranno visitare la lama e la cava.

Nell’ottica di rafforzare l’indirizzo della visione, in fase di co-progettazione della candidatura, è stata coinvolta la comunità locale, tra cui il Municipio IV, la Consulta delle associazioni, la Rete Civica Carbonara-Santa Rita-Ceglie-Loseto, la parrocchia Santa Rita, l’Istituto Comprensivo Manzoni-Lucarelli, il Centro servizi per le famiglie, con cui il Comune di Bari ha sottoscritto un protocollo di collaborazione per le fasi successive qualora la candidatura venga ammessa a finanziamento.

L’importo stimato per supportare i costi del programma è di 15 milioni di euro.

“La scelta che l’amministrazione ha fatto a monte nell’elaborazione della strategia di riqualificazione alla base dei due programmi oggetto delle candidature è innanzitutto quella di dare dignità a due grandi insediamenti di edilizia popolare pubblica e ai suoi residenti”- spiega l’assessore al Patrimonio e all’Edilizia residenziale pubblica Vito Lacoppola -. Questo è stato il principio-guida che ci ha spinti a immaginare e progettare, insieme ai Municipi, ai residenti, alle associazioni, piccoli e grandi interventi che attraverso la trasformazione fisica dei luoghi e degli edifici, possano migliorare anche la vita sociale dei quartieri. Siamo consapevoli che i problemi sono tanti e spesso i quartieri periferici scontano una distanza dal centro cittadino, che non è solo fisica ma anche sociale e culturale. Non vogliamo arrenderci all’esistente e vogliamo ripartire dalla qualità dell’abitare di quei luoghi, attraverso una nuova alleanza con la comunità locale dei residenti”.

“Si tratta di due progetti che mettono in campo una strategia integrata per incidere positivamente sulla qualità della vita di due quartieri storicamente segnati da diverse criticità, partendo dalla riqualificazione ed efficientamento dei nuclei di edilizia popolare – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso – Nel caso di Santa Rita gli interventi guardano alla presenza della Cava di Maso e di una realtà paesaggistica unica sul territorio cittadino, che può diventare anche un elemento di attrazione per il resto della città. Mentre per quanto riguarda San Pio, gli interventi da un lato riqualificheranno strutture fatiscenti, utilizzate nel tempo anche per attività illecite, dall’altro daranno nuova vita a immobili inutilizzati da anni per renderli presidio di creatività giovanile e attività artistiche e artigianali, puntando in particolare sui più giovani e sulla loro voglia di riscatto”.

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Parco Gargasole, firmato l’accordo di collaborazione con le associazioni

È stato siglato oggi 23 giugno 2020, a Palazzo di Città, dal sindaco Antonio Decaro e dal presidente dell’aps Ortocircuito Masseria dei Monelli Manlio Epifania, il protocollo d’intesa per la gestione condivisa e partecipata del Parco Gargasole nell’ambito della misura Rigenerazioni creative, che ha visto come assegnatari della cura e dell’animazione dello spazio pubblico nel cuore della città l’Aps Masseria dei Monelli e Ortocircuito.

L’accordo prevede un calendario di aperture dell’area verde nella parte attualmente utilizzabile e fruibile alla cittadinanza, per una serie di attività da realizzare in collaborazione con molte altre associazioni locali attive sul territorio.

Le associazioni, infatti, potranno organizzare iniziative di tipo ricreativo, culturale e sportivo e laboratori ludico-didattico-sociali, oltre che garantire interventi di pulizia straordinaria del parco in vista delle riaperture stagionali estive e autunnali.

“L’esperienza di parco Gargasole – ha esordito Antonio Decaro – è diventata un punto di riferimento per la nostra amministrazione grazie all’intuizione di Carla Tedesco di condividere con i cittadini e le associazioni questo percorso di gestione e animazione degli spazi pubblici. Tutto questo è diventato un modus operandi che ci ha consentito, ad esempio, di modificare il regolamento per la gestione dei beni comuni o di introdurre misure sperimentali di trasformazione urbana come Rigenerazioni creative.

Questa è la prima di una serie di sigle per l’affidamento in gestione degli spazi pubblici a seguito di una manifestazione di interesse. Per noi è stata un’azione positiva che a ben guardare è assolutamente coerente con il principio di sussidiarietà prevista dalla nostra Costituzione. Parliamo di un coinvolgimento effettivo che non si esaurisce con la fase della cosiddetta progettazione partecipata ma che viene esercitato già nella scelta dei luoghi e delle opere da realizzarvi, come accaduto nel caso di “10 li scegli tu” o con l’avvio delle attività delle Reti civiche urbane, iniziative che invertono la rotta mettendo finalmente al centro non i decisori istituzionali ma i cittadini con i loro bisogni e i loro progetti. Questa è una soluzione che ci dà modo non solo di occuparci di un bene pubblico ma anche, e soprattutto, facilitare la creazioni di reti tra associazioni, scuole, gruppi informali o parrocchie che animano dal basso i nostri quartieri. È questa la vera sfida: un’opera in sé non ha alcun valore se non viene vissuta e valorizzata dai cittadini. Dopo i mesi difficilissimi del lockdown, che ci ha costretti a restare isolati, con la sigla di questo accordo ci auguriamo di poter tornare pian piano alla nostra vita quotidiana”.

“Oggi abbiamo sottoscritto questo patto di collaborazione con l’amministrazione comunale per la gestione condivisa di parco Gargasole – ha dichiarato Manlio Epifania – un’area a lungo in stato di abbandono che è stata riqualificata nel tempo grazie all’impegno delle associazioni e dei residenti. È un percorso che viene da lontano, parte dall’iniziativa dei cittadini e grazie alla volontà dell’amministrazione è diventata patrimonio condiviso della città. Oggi quindi sanciamo l’avvio di una nuova fase della vita del parco facendo tesoro della bellezza generata in questi ultimi anni e della richiesta dei cittadini di vivere appieno quello spazio. Ci siamo fatti carico di questa responsabilità sapendo di poter contare sulla collaborazione e sul coinvolgimento di circa venti associazioni, che con noi gestiranno l’area secondo un calendario di aperture non solo domenicali ma anche infrasettimanali”.

A margine della firma del protocollo, la dirigente del settore Pianificazione del territorio Anna Vella ha consegnato a Manlio Epifanie le chiavi di parco Gargasole.

Di seguito l’elenco delle associazioni che fin qui hanno risposto all’appello di Masseria dei Monelli e Ortocircuito per la gestione condivisa di parco Gargasole: Retake, comunità Chiccolino, Terre del Mediterraneo, Eugema onlus, Fillide, Polyxena, Micromacro, LAN – Laboratorio Architetture Naturali, Pigment Workroom, Breathing Art Company, Convochiamoci per Bari, Franziska chef, Sibilla Potenza, le Meraviglie, Confusioni, InConTra e Liberazione.

Le attività all’interno di parco Gargasole riprenderanno il primo weekend di luglio.

Nel rispetto delle prescrizioni anti-covid (DPCM del 17 maggio 2020) le associazioni coinvolte dovranno adottare le misure necessarie di prevenzione e contenimento in occasione degli eventi e delle iniziative in programma.

Inoltre il settore lavori Pubblici ha reso noto che inizieranno lunedì prossimo, 29 giugno, i lavori di ampliamento di parco Gargasole che prevedono non solo lo smontaggio e il successivo montaggio della recinzione esistente in base ai nuovi confini determinati dall’allargamento dell’area, ma anche la manutenzione straordinaria del verde e degli alberi esistenti e la riqualificazione del muro laterale che separa gli spazi verdi dalle abitazioni.

Al termine del cantiere saranno aumentati gli spazi destinati a verde pubblico, gestiti in maniera condivisa da cittadini e associazioni, raddoppiando di fatto l’area del parco pubblico, che si svilupperà su circa 10.000 mq rispetto agli attuali 4.550 mq circa. L’importo complessivo dei lavori, affidati a seguito di procedura pubblica, ammonta a 99mila euro.

Il raddoppio del parco darà modo di ampliare ulteriormente le pratiche di partecipazione e di offrire a tutte le persone che lo frequentano nuovi spazi da curare e da vivere all’insegna della creatività e della sostenibilità