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rigenerazione urbana

San Pio e Santa Rita: ecco i progetti di rigenerazione

Questa mattina la giunta comunale ha approvato due delibere relative alle progettazioni realizzate per la riqualificazione strategica di due quartieri periferici, San Pio e Santa Rita, da candidare al “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”, per un importo di 15.000.000 di euro ciascuno.

I due programmi di rigenerazione urbana, “Made in San Pio” e “Santa Rita, il quartiere che abbraccia la cava”, contengono 320 interventi di rigenerazione di ambiti urbani specificamente individuati all’interno di una strategia definita, che attribuisce all’edilizia sociale un ruolo prioritario e mira a dare risposte coerenti ai bisogni espressi dai cittadini e dal partenariato locale attivato in fase di progettazione.

Sono cinque le linee principali d’azione che guidano entrambi i programmi:

  1. riqualificazione, riorganizzazione e incremento del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale;
  2. rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socio-economico e all’uso temporaneo;
  3. miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali;
  4. rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione;
  5. individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.

Made in San Pio

La proposta è orientata a sovvertire lo stigma della condizione di isolamento del quartiere per enfatizzarne il carattere distintivo, in termini di produzione endogena di tipo artistico, culturale, artigianale (Made in San Pio) che possa stimolare un riscatto, una reazione attraverso le energie giovanili e i linguaggi della musica, della stampa tipografica, del cinema, dello sport, dell’artigianato meccanico e dell’arte pubblica.

La strategia di intervento prevede la riqualificazione energetica dell’insediamento residenziale e delle corti, la qualificazione dello spazio pubblico su presupposti ecologici con la demolizione totale della struttura del vecchio mercato e una migliore permeabilità tra San Pio e Torricella, il ridisegno di piazzetta Eleonora e la creazione di nuovi presidi socio-culturali e sportivi rivolti ai giovani e alle famiglie, quali una rock academy, una foresteria per residenze artistiche, una serigrafia sociale, un centro sportivo, una ciclofficina, tra il secondo piano dell’Accademia del Cinema e l’immobile pubblico ex CNIPA attualmente inutilizzato.

Nell’ottica di rafforzare l’indirizzo di visione, in fase di co-progettazione della candidatura, è stata coinvolta la comunità locale, tra cui il Municipio V, la Rete Civica Santo Spirito-San Pio-Torricella, la coop. soc. GET, l’associazione Ragazzi di San Pio, la parrocchia Natività di Nostro Signore, l’Istituto Comprensivo Gabelli, il Centro servizi per le famiglie e l’associazione FRATRES, con cui il Comune di Bari ha sottoscritto un protocollo di collaborazione per le fasi successive, qualora la candidatura venga ammessa a finanziamento.

L’importo stimato per supportare i costi del programma è di 15 milioni di euro.

Santa Rita, il quartiere che abbraccia la cava

La visione di progetto mira a enfatizzare la dimensione eccezionale del paesaggio naturalistico e agricolo in cui il quartiere è immerso ma che vive come un elemento di confine, di separazione dalla città.

L’idea è quella di trasformare Santa Rita in un quartiere verde, dove si vive bene, con una buona qualità dell’aria, a misura di famiglie e di bambini, riorganizzato su principi ecologici e di qualità architettonica, rafforzato nella dotazione di servizi educativi e culturali.

La proposta prevede una serie di interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio residenziale e di abbattimento delle barriere architettoniche, di ridisegno e valorizzazione dello spazio pubblico, di potenziamento della mobilità dolce e ciclabile, di demolizione della piastra e riconversione dell’area dell’ex mercato di via Cascia in parco pubblico attrezzato per giovani e famiglie.

Inoltre, sul quartiere, è prevista la realizzazione di un nuovo asilo nido per 60 bambini a vocazione ecologica, con ampi spazi coperti e scoperti e un centro di educazione ambientale, a ridosso della Cava di Maso, concepito come una casa della partecipazione per la comunità locale, spazio espositivo ed educativo, dotato di biblioteca specializzata, auditorium pubblico e visitor centre per curiosi, studenti e turisti che vorranno visitare la lama e la cava.

Nell’ottica di rafforzare l’indirizzo della visione, in fase di co-progettazione della candidatura, è stata coinvolta la comunità locale, tra cui il Municipio IV, la Consulta delle associazioni, la Rete Civica Carbonara-Santa Rita-Ceglie-Loseto, la parrocchia Santa Rita, l’Istituto Comprensivo Manzoni-Lucarelli, il Centro servizi per le famiglie, con cui il Comune di Bari ha sottoscritto un protocollo di collaborazione per le fasi successive qualora la candidatura venga ammessa a finanziamento.

L’importo stimato per supportare i costi del programma è di 15 milioni di euro.

“La scelta che l’amministrazione ha fatto a monte nell’elaborazione della strategia di riqualificazione alla base dei due programmi oggetto delle candidature è innanzitutto quella di dare dignità a due grandi insediamenti di edilizia popolare pubblica e ai suoi residenti”- spiega l’assessore al Patrimonio e all’Edilizia residenziale pubblica Vito Lacoppola -. Questo è stato il principio-guida che ci ha spinti a immaginare e progettare, insieme ai Municipi, ai residenti, alle associazioni, piccoli e grandi interventi che attraverso la trasformazione fisica dei luoghi e degli edifici, possano migliorare anche la vita sociale dei quartieri. Siamo consapevoli che i problemi sono tanti e spesso i quartieri periferici scontano una distanza dal centro cittadino, che non è solo fisica ma anche sociale e culturale. Non vogliamo arrenderci all’esistente e vogliamo ripartire dalla qualità dell’abitare di quei luoghi, attraverso una nuova alleanza con la comunità locale dei residenti”.

“Si tratta di due progetti che mettono in campo una strategia integrata per incidere positivamente sulla qualità della vita di due quartieri storicamente segnati da diverse criticità, partendo dalla riqualificazione ed efficientamento dei nuclei di edilizia popolare – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso – Nel caso di Santa Rita gli interventi guardano alla presenza della Cava di Maso e di una realtà paesaggistica unica sul territorio cittadino, che può diventare anche un elemento di attrazione per il resto della città. Mentre per quanto riguarda San Pio, gli interventi da un lato riqualificheranno strutture fatiscenti, utilizzate nel tempo anche per attività illecite, dall’altro daranno nuova vita a immobili inutilizzati da anni per renderli presidio di creatività giovanile e attività artistiche e artigianali, puntando in particolare sui più giovani e sulla loro voglia di riscatto”.

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spazio pubblico

In partenza il percorso partecipativo per il restauro di Piazza Umberto

Una piazza per tutti: bisogni, desideri, memoria e comunità

Il Comune di Bari, tramite la struttura dell’Urban Center in collaborazione con il DICATECh del Politecnico di Bari e con l’Università degli Studi di Bari, sta avviando un percorso partecipativo propedeutico al progetto di restauro di Piazza Umberto che sarà redatto nei prossimi mesi. L’atteso restauro dei giardini sarà curato dall’ing. Maurizio Franco e dall’arch. Alberto Iacovoni, partner dello studio di architettura MA0, a cui è stato affidato l’incarico di progettazione definitiva, esecutiva e direzione lavori a seguito di procedura di evidenza pubblica.

Il percorso partecipativo prenderà avvio giovedì 4 marzo 2021 alle 17,00 presso l’Aula Magna del Palazzo Ateneo

Qui si terrà un primo incontro di presentazione delle attività previste, durante il quale saranno illustrati tempi, modi e finalità del percorso partecipativo. A causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria l’incontro vedrà la presenza di un numero limitato di partecipanti, rappresentanti di comitati e associazioni già attive sul tema della riqualificazione della piazza, e sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook dell’Urban Center.

Aprirà l’incontro il rettore dell’Università degli Studi Stefano Bronzini e successivamente interverranno l’assessore comunale ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, il presidente del I Municipio Lorenzo Leonetti, Maurizio Franco e Alberto Iacovoni, progettisti incaricati, e Dario Esposito del DICATECh del Politecnico di Bari. Seguiranno gli interventi dei cittadini, moderati da Letizia Carrera, docente di Sociologia dell’Università di Bari. Il percorso è coordinato da Alessandro Cariello, dello staff del sindaco per Urbanistica, rigenerazione e periferie urbane.

Piazza Umberto è un luogo denso di significati pubblici e privati, caro a tanti baresi: qui si sono intrecciate storie personali e vicende importanti della città. A quasi 150 anni dal primo progetto della piazza e dei suoi giardini, la città si confronta oggi con il suo restauro integrale, attivando un percorso di progettazione partecipata complesso e articolato in grado di condurre ad una sintesi fra le numerose istanze di tutela, valorizzazione, ridefinizione degli usi e riconfigurazione degli spazi.

Nelle prossime settimane saranno attivate numerose iniziative di coinvolgimento della comunità:

focus group on line a cura del Politecnico di Bari, laboratori di progettazione partecipata con i bambini dell’Istituto Comprensivo Mazzini Modugno e “Saluti e Baci” un archivio collettivo on line di ricordi e immagini storiche della Piazza. L’obiettivo finale è quello di raccogliere osservazioni, bisogni, desideri e memorie della comunità, utili a elaborare gli indirizzi condivisi che saranno alla base del progetto di restauro.

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urban center

Approvate le linee di indirizzo per la gestione dell’Urban Center come Casa della Partecipazione

La Giunta Comunale ha approvato le “Linee di indirizzo per la gestione dell’Urban Center come Casa della Partecipazione”, come previsto nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Puglia “Puglia Partecipa”.

L’Urban Center di Bari è il luogo che supporta sotto il profilo scientifico-culturale i processi di trasformazione della città e promuove la diffusione della cultura urbana tra i cittadini, favorendone la partecipazione attiva ai processi di cambiamento.

“Per noi è molto importante dare sostanza a un metodo di lavoro che vogliamo caratterizzi le scelte sul futuro della città – spiega il sindaco Decaro -. L’attitudine alla condivisione e alla partecipazione nelle trasformazioni urbane che abbiamo sperimentato in questi anni rappresenta per noi uno standard che vogliamo raggiungere in ogni occasione possibile, attraverso una strutturazione organica e innovativa a cui sia i cittadini sia l’amministrazione comunale possano sempre fare riferimento. L’Urban Center consolida oggi la sua identità quale “casa della partecipazione” dove tutti potranno e dovranno prendere parte alle scelte che riguardano la comunità esercitando il loro “diritto alla città”. A dimostrazione di ciò, proprio intorno alla sede dell’Urban Center sta nascendo un parco pubblico che è proprio il frutto di questa sinergia tra amministrazione e cittadinanza attiva che per la città di Bari rappresenta ormai un valore acquisito”.

Le linee guida rimarcano le finalità di questo progetto, in cui l’Urban Center:

  • ha l’obiettivo di promuovere confronti tematici, progettuali e/o attivare processi di partecipazione civica legati alla cura del territorio, alla pianificazione, alla rigenerazione urbana, alla sostenibilità ambientale, ai beni comuni urbani, alle strategie di resilienza infrastrutturale, sociale ed economica della città
  • riconosce il valore della conoscenza e dell’esperienza della città da parte delle comunità e si propone come piattaforma aperta di dialogo e collaborazione, sulla cultura del progetto, tra le istituzioni pubbliche, le cittadinanze, i rappresentanti del mondo professionale, economico, sociale e culturale, la comunità scientifica
  • riconosce il valore strategico dell’informazione quale garanzia di trasparenza e democrazia urbana nonché presupposto imprescindibile per qualsiasi forma di attivismo civico consapevole
  • diffonde la cultura urbana ampliando lo spettro della sua azione a tutte le discipline limitrofe a quelle prettamente urbanistiche, attraverso un approccio interdisciplinare e multidisciplinare
  • supporta la valorizzazione delle risorse territoriali identitarie, materiali e immateriali della città, latenti e manifeste, e promuove l’innovazione sociale come metodo di approccio alla trasformazione urbana.

L’Urban center vede la riorganizzazione delle sue attività secondo la seguente strutturazione:

A) INFORMAZIONE | promuove la cultura urbana con riferimento ai processi di modificazione fisica del territorio e le azioni immateriali legate alla dimensione civica e spaziale, attraverso modalità in rete o in presenza, sincrone o asincrone, in forma di incontri, laboratori, mostre, convegni, azioni; informa sulle trasformazioni urbane e di modificazione dei luoghi nonché sulle attività di programmazione e pianificazione delle politiche territoriali;

B) PARTECIPAZIONE | promuove e gestisce percorsi di partecipazione legati a progetti di trasformazione urbana, incardinati nei programmi dell’amministrazione comunale;

C) RICERCA | raccoglie archivi di analisi, ricerche e progetti sulla città, prodotti da soggetti accademici, istituzionali, professionali o dalla cittadinanza attiva o promuove forme attive di indagini e ricerche in collaborazione e/o sinergia con organizzazioni, fondazioni, enti e istituzioni, pubbliche e private, nazionali ed internazionali;

D) COOPERAZIONE | favorisce, monitora e supporta la costruzione di reti territoriali che coinvolgano la cittadinanza organizzata e non, del mondo economico, sociale e culturale, attivi nelle trasformazioni urbane, enti locali, reti di città a livello nazionale e internazionale, attività con altri soggetti istituzionali.

Il provvedimento adottato ha l’obiettivo di dare forma stabile all’organizzazione delle attività che coinvolgono la cittadinanza e numerosi stakeholder della vita pubblica della città, tra enti, organizzazioni di categoria, ordini, associazioni e altri istituzioni, nell’ambito di un programma di iniziative promosse dall’amministrazione comunale o dai cittadini stessi con l’intento di definire azioni, politiche o programmi relativi allo sviluppo della città.

L’Urban Center, infatti, supporta la realizzazione di interventi e pratiche collettive di cura ed uso dello spazio urbano, favorendo l’esercizio pieno di partecipazione da parte delle comunità, secondo il principio della sussidiarietà orizzontale (art. 118 C. 4 Cost.) che prevede un’ampia e continuativa collaborazione tra l’ente locale e le cittadinanze, organizzate nelle forme dell’associazionismo locale.

A questo proposito, per garantire al tessuto associativo urbano, piena cittadinanza e rappresentatività nell’Urban Center, è prevista l’attivazione della gestione condivisa secondo le disposizioni del “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani”, approvato con delibera di Consiglio comunale n. 2015/00020 del 16/04/2015.

In coerenza con quanto previsto dall’art. 10 del citato “Regolamento”, ovvero il principio della sussidiarietà orizzontale, nonché dal funzionigramma dell’ente, la ripartizione Urbanistica ed Edilizia Privata viene individuata quale struttura deputata all’interlocuzione e alla gestione del patto di collaborazione.

La gestione condivisa dell’Urban Center prevede la progettazione e la realizzazione dei processi inseriti nelle attività dell’Urban Center attraverso la “Cabina di regia”, composta da referenti dell’ente locale e da un soggetto del privato sociale. Tale organismo avrà l’obiettivo di definire gli indirizzi programmatici della struttura.

Il comitato scientifico avrà funzione consultiva e potrà fornire gli indirizzi culturali dei processi inseriti nelle attività dell’Urban Center e per la cooperazione nazionale e internazionale dello stesso con i network di discussione e osservazione urbana.

I cittadini attivi che intendano offrire il proprio contributo ai processi di partecipazione si riuniranno all’interno di una “assemblea partecipativa” composta da referenti del tessuto associativo locale, con la possibilità di formulare proposte metodologiche e di contenuti per la Cabina di regia che saranno valutate dal comitato scientifico. L’assemblea partecipativa, che si riunirà periodicamente, può articolarsi in commissioni tematiche per l’elaborazione di proposte su temi specifici.

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giardini condivisi rigenerazione urbana

Parco Gargasole, firmato l’accordo di collaborazione con le associazioni

È stato siglato oggi 23 giugno 2020, a Palazzo di Città, dal sindaco Antonio Decaro e dal presidente dell’aps Ortocircuito Masseria dei Monelli Manlio Epifania, il protocollo d’intesa per la gestione condivisa e partecipata del Parco Gargasole nell’ambito della misura Rigenerazioni creative, che ha visto come assegnatari della cura e dell’animazione dello spazio pubblico nel cuore della città l’Aps Masseria dei Monelli e Ortocircuito.

L’accordo prevede un calendario di aperture dell’area verde nella parte attualmente utilizzabile e fruibile alla cittadinanza, per una serie di attività da realizzare in collaborazione con molte altre associazioni locali attive sul territorio.

Le associazioni, infatti, potranno organizzare iniziative di tipo ricreativo, culturale e sportivo e laboratori ludico-didattico-sociali, oltre che garantire interventi di pulizia straordinaria del parco in vista delle riaperture stagionali estive e autunnali.

“L’esperienza di parco Gargasole – ha esordito Antonio Decaro – è diventata un punto di riferimento per la nostra amministrazione grazie all’intuizione di Carla Tedesco di condividere con i cittadini e le associazioni questo percorso di gestione e animazione degli spazi pubblici. Tutto questo è diventato un modus operandi che ci ha consentito, ad esempio, di modificare il regolamento per la gestione dei beni comuni o di introdurre misure sperimentali di trasformazione urbana come Rigenerazioni creative.

Questa è la prima di una serie di sigle per l’affidamento in gestione degli spazi pubblici a seguito di una manifestazione di interesse. Per noi è stata un’azione positiva che a ben guardare è assolutamente coerente con il principio di sussidiarietà prevista dalla nostra Costituzione. Parliamo di un coinvolgimento effettivo che non si esaurisce con la fase della cosiddetta progettazione partecipata ma che viene esercitato già nella scelta dei luoghi e delle opere da realizzarvi, come accaduto nel caso di “10 li scegli tu” o con l’avvio delle attività delle Reti civiche urbane, iniziative che invertono la rotta mettendo finalmente al centro non i decisori istituzionali ma i cittadini con i loro bisogni e i loro progetti. Questa è una soluzione che ci dà modo non solo di occuparci di un bene pubblico ma anche, e soprattutto, facilitare la creazioni di reti tra associazioni, scuole, gruppi informali o parrocchie che animano dal basso i nostri quartieri. È questa la vera sfida: un’opera in sé non ha alcun valore se non viene vissuta e valorizzata dai cittadini. Dopo i mesi difficilissimi del lockdown, che ci ha costretti a restare isolati, con la sigla di questo accordo ci auguriamo di poter tornare pian piano alla nostra vita quotidiana”.

“Oggi abbiamo sottoscritto questo patto di collaborazione con l’amministrazione comunale per la gestione condivisa di parco Gargasole – ha dichiarato Manlio Epifania – un’area a lungo in stato di abbandono che è stata riqualificata nel tempo grazie all’impegno delle associazioni e dei residenti. È un percorso che viene da lontano, parte dall’iniziativa dei cittadini e grazie alla volontà dell’amministrazione è diventata patrimonio condiviso della città. Oggi quindi sanciamo l’avvio di una nuova fase della vita del parco facendo tesoro della bellezza generata in questi ultimi anni e della richiesta dei cittadini di vivere appieno quello spazio. Ci siamo fatti carico di questa responsabilità sapendo di poter contare sulla collaborazione e sul coinvolgimento di circa venti associazioni, che con noi gestiranno l’area secondo un calendario di aperture non solo domenicali ma anche infrasettimanali”.

A margine della firma del protocollo, la dirigente del settore Pianificazione del territorio Anna Vella ha consegnato a Manlio Epifanie le chiavi di parco Gargasole.

Di seguito l’elenco delle associazioni che fin qui hanno risposto all’appello di Masseria dei Monelli e Ortocircuito per la gestione condivisa di parco Gargasole: Retake, comunità Chiccolino, Terre del Mediterraneo, Eugema onlus, Fillide, Polyxena, Micromacro, LAN – Laboratorio Architetture Naturali, Pigment Workroom, Breathing Art Company, Convochiamoci per Bari, Franziska chef, Sibilla Potenza, le Meraviglie, Confusioni, InConTra e Liberazione.

Le attività all’interno di parco Gargasole riprenderanno il primo weekend di luglio.

Nel rispetto delle prescrizioni anti-covid (DPCM del 17 maggio 2020) le associazioni coinvolte dovranno adottare le misure necessarie di prevenzione e contenimento in occasione degli eventi e delle iniziative in programma.

Inoltre il settore lavori Pubblici ha reso noto che inizieranno lunedì prossimo, 29 giugno, i lavori di ampliamento di parco Gargasole che prevedono non solo lo smontaggio e il successivo montaggio della recinzione esistente in base ai nuovi confini determinati dall’allargamento dell’area, ma anche la manutenzione straordinaria del verde e degli alberi esistenti e la riqualificazione del muro laterale che separa gli spazi verdi dalle abitazioni.

Al termine del cantiere saranno aumentati gli spazi destinati a verde pubblico, gestiti in maniera condivisa da cittadini e associazioni, raddoppiando di fatto l’area del parco pubblico, che si svilupperà su circa 10.000 mq rispetto agli attuali 4.550 mq circa. L’importo complessivo dei lavori, affidati a seguito di procedura pubblica, ammonta a 99mila euro.

Il raddoppio del parco darà modo di ampliare ulteriormente le pratiche di partecipazione e di offrire a tutte le persone che lo frequentano nuovi spazi da curare e da vivere all’insegna della creatività e della sostenibilità